Scritto da Dott. Armando Gabriele
Psicoterapeuta sistemico-relazionale, cognitivo-comportamentale, ipnosi, schema therapy, emdr.
Esperto in disturbi psicosomatici, disturbi post-traumatici da stress, disturbi di personalità.
Studi in Orbassano, Asti, Torino
I soggetti con un basso funzionamento hanno scarse capacità di plasticità emotiva e strategica, sicché tendono ad affrontare la realtà interna ed esterna riuscendo a ricorrere ad un solo cambiamento di assetto che via via si irrigidisce e consolida ‘accontentandosi’ di quanto si riesce a ricevere e strutturandosi in una sorta di ‘comfort zone’ nella quale ci si ostenta a permanere per difendersi da qualsiasi tentativo degli altri di farci cambiare.
Nel caso di soggetti ad alto funzionamento invece la capacità di apportare cambiamenti nei propri modelli di azione consente più facilmente modifiche successive sulla base delle risposte dell’ambiente esterno.
In quest’ultimo caso tale capacità di modificare le proprie strategie può scontrarsi con gli eventuali traumi episodici (traumi semplici) i cui effetti limitano il proprio modo di sentire (nei disturbi dell’identità) o di agire o reagire agli eventi e situazioni di vita che incontra (nei disturbi appunto della personalità)...
ovvero i traumi continuati delle condizioni di vita vissute dal soggetto, sovente intercorse durante gli anni del suo sviluppo e dunque dell’infanzia e dell’adolescenza nel rapporto con le figure significative (caregiver cioè genitori o educatori e insegnanti, o pari come fratelli, compagni di gioco e di scuola o parenti). Le esperienze relazionali con i caregivers possono aver portato il soggetto verso legami di attaccamento di tipo sicuro, insicuro ambivalente (o resistente), attaccamento distaccato evitante, oppure attaccamento disorganizzato.