E SE JOKER AVESSE RAGIONE? In evidenza

Ott 14

Scritto da Dott. Armando Gabriele

Psicoterapeuta sistemico-relazionale, cognitivo-comportamentale, ipnosi, schema therapy, emdr. Esperto in disturbi psicosomatici, disturbi post-traumatici da stress, disturbi di personalità.  

Studi in Orbassano, Asti, Torino

 

E SE JOKER AVESSE RAGIONE?

Guardando il film: “Joker: Folie à deux” del 2024 mi è venuto da pensare a quale disturbo psichico si riferisse il film, che al momento del processo si riferisce a Joker-Arthur come ad un individuo affetto da personalità multipla.

Il senso dell’intero film ‘gira’ intorno a questa possibilità, che il protagonista stesso sembra sfatare, lasciando nel finale (spoiler) la propria eredità ad uno psicopatico in grado di prendersi la scena e l’attenzione dell’opinione pubblica così come aveva fatto lui stesso uccidendo in diretta televisiva il conduttore del programma che lo aveva ospitato, anticipando il mezzo televisivo la curiosità della gente comune rispetto ad un uomo non comune.

Qualche giorno fa, alla manifestazione pro Palestina organizzata a Torino ad un anno dall’attacco di Hamas contro Israele che ha acceso nuovamente il conflitto in vasta scala in Medioriente, corteo peraltro non autorizzato dalla Questura e dunque illegale, tutti i mezzi audiotelevisivi hanno riportato l’audio di un manifestante che tra l’altro proferiva una frase presente in grande evidenza nel film precedente Joker del 2019, ossia “riprendiamoci la città”, in quel caso riferendosi a Gotham City.

Dicevo che ad un certo punto del film, l’uomo comune Arthur, quell’uomo sofferente per il suo passato e per il proprio senso di mediocrità che la vita gli aveva portato, decide di deporre le armi da super-eroe che il personaggio di Joker, nato peraltro dal tentativo di aiutare i bambini ammalati in ospedale nell’attività di clown therapy, aveva creato in lui e nella società che lo aveva magnificato, idolatrandolo.

L’obiettivo a mio avviso più interessante del film è il tentativo di spiegare come nel cuore dell’uomo vi sono due istinti (Freud docet) predominanti: quello dell’amore e quello della violenza, quest’ultimo ispirato dalla rabbia, dall’odio e dal risentimento. Questi ultimi peraltro i precursori della guerra in Medioriente prima ancora delle ragioni del diritto alla sovranità di ciascun popolo e i diritti acquisiti sui territori occupati.

Nel film Arthur rinuncia a lottare servendosi di Joker nel momento in cui si accorge che l’amore che gli è stato indirizzato era riservato al proprio alter ego e non a lui in quanto persona comune.

Ma servirsi consapevolmente di un alter ego (come avverrà quantomeno nella seconda parte del film) è indice di un disturbo di personalità multipla oppure di organizzazione di personalità istrionica ed antisociale?

Ritengo che se guardiamo al fenomeno sociale possiamo avvicinarci anche ai recenti e sempre più frequenti femminicidi, aumentati a mio parere di pari passo con l’aumento dell’attenzione mediatica. Nell’epoca dei social diventare un essere sociale riconosciuto e riconoscibile promette (fatuamente) il riscatto di molte frustrazioni accumulate, di risentimenti e sentimenti d’impotenza, d’indegnità e scarso valore personale. L’appropriazione dello status di carnefice come Joker fa nel film lo porta a sentirsi in carcere un uomo solo, disperato e dall’atteggiamento in buona misura catatonico, ma che decide di riscattarsi portando il proprio show in Tribunale e favorendo la crescita del caos sociale, spia di un malcontento generalizzato.

E tuttavia fa tutto ciò sotto la spinta dell’amore, della possibilità di costruire una piccola montagna d’amore credendo di essere stato riconosciuto come persona ed essere umano prima di tutto sensibile vessato da una vita di sofferenze e fallimenti. La maschera di joker è dunque riconosciuta funzionale a rivendicare la propria dignità di persona qualunque, ossimoro macchiavellico e patologico pur sempre umano nella sua illogicità... 

Nel momento in cui la persona non trova supporto nell’amore, nella stima reciproca e nella possibilità d’immaginare un futuro migliore, Arthur si dimostra più forte e più responsabile del super-eroe mitico e mitizzato dalle Tv e dai giornali, lasciando il ruolo ad altri e abbandonando la maschera per sottoporsi all’inevitabile destino e fare i conti con la realtà del giudizio degli uomini.

Il disturbo di personalità multipla pone parecchi problemi d’interpretazione poiché viene ricompreso nei manuali psichiatrici all’interno delle categorie diagnostiche relative ai disturbi dissociativi (amnesia dissociativa, fenomeni di depersonalizzazione o derealizzazione e disturbo dissociativo dell’identità), e viene usato in modo alternativo al disturbo dissociativo dell’identità (D.I.D.). Come recita il manuale psichiatrico più influente nell’ultima versione (DSM-5) il disturbo di personalità è descritto come “Disgregazione dell’identità caratterizzata da due o più stati di personalità distinti…”, dando dunque per scontata l’alterazione sia dell’identità che della personalità.

Nella pratica clinica è tuttavia possibile osservare come non sempre le due alterazioni coincidano perché a volte la frammentazione dell’identità può portare a sentirsi e credersi persone alternativamente diverse, costringendo l’individuo a vivere all’interno di realtà in cui un’identità non è consapevole dell’altra, mentre le diverse personalità possono alternarsi all’interno di un soggetto che sperimenta la stessa identità.

Nel film Joker 2, il protagonista Arthur si rende conto delle proprie incapacità psicologiche e di adattamento sociale, e sa bene da dove provengano (aveva ricercato e trovato in un Ospedale Psichiatrico dov’era molti anni prima stata ricoverata la cartella clinica della madre che parlava di schizofrenia), e da lì aveva ricostruito tante false notizie che la mamma gli aveva raccontato su di sé ed il proprio passato. Ben comprende che l’uccisione delle vittime per strada era stata motivata dall’opportunità di difendersi da un’aggressione potenzialmente mortale, e che l’eccidio in tv era originato dal tentativo di far capire al pubblico come ci può ridurre quando le circostanze della vita ci mortificano e traumatizzano  e possono portare un individuo verso patologie psicologiche e psichiatriche, nonchè quanto i rapporti sociali e personali possano farne precipitare la condizione clinica. Tale tentativo era poi esitato nel corso della trasmissione ad una crisi psichiatrica e nei bestiali atti omicidari.

Arthur nel film sembra capace di distinguere all’interno del carcere tra la propria identità e la personalità acquisita di Joker, salvo far confusione tra le due ed alternarle fino a cedere alla seconda quando, idealizzando un amore fatuo, giunge a credere di poter ottenere attraverso il personaggio di Joker il riscatto di Arthur e la promessa di una futura vita a due. Da qui l’emergere della “Folie à deux” (in psichiatria nota come sindrome di Lasègue-Fairet), sindrome psichiatrica non più presente nell’ultima versione del DSM caratterizzata da una convinzione psicotica (di tipo delirante e paranoica) che viene trasmessa cioè indotta da un individuo all’altro o altri.

Il film si risolve sciogliendo le riserve circa le convinzioni e le patologie di Arthur, che decide di fare a meno della figura di Joker e si rassegna come detto al giudizio terreno degli umani (la Corte di Giustizia), restando un uomo comune, malato di depressione maggiore e catatonica sfociata in un’organizzazione di personalità di tipo istrionico poi mutata in disturbo paranoico, antisociale e (in carcere) in un ritiro sociale con tratti schizoidi, dunque una patologia complessa. Tali diverse forme tendono ad avvicendarsi progressivamente organizzandosi in base al tentativo di adattamento alle situazioni vissute.

 

Save
Cookies user preferences
We use cookies to ensure you to get the best experience on our website. If you decline the use of cookies, this website may not function as expected.
Accept all
Decline all
Leggi l\'informativa
Functional
Tools used to give you more features when navigating on the website, this can include social sharing.
AddThis
Accetto
Non accetto
Analytics
Tools used to analyze the data to measure the effectiveness of a website and to understand how it works.
Google Analytics
Accetto
Non accetto
Di base
Cookie funzionali
Accetto
Non accetto