Trauma Recovery

Cos’è un trauma? Un film dell’orrore? Un incubo? Un brutto ricordo? A volte è un episodio o momento di vita che a ricordarlo ci terrorizza ancora; ancora più spesso è qualcosa che ci ha cambiato la vita ma che non ci fa più alcun effetto, che ricordiamo a stento e ci sembra sepolto nel tempo o addirittura troviamo noioso. Ma che ci ha rovinato la vita… Dobbiamo proprio andare a rivangare tutto, o cercare il meglio di noi stessi? Diciamolo all’italiana anche se è più difficile: si chiama psicotraumatologia. Chi non ha vissuto dei momenti difficili che ci sono rimasti impressi nel cuore e nell’anima? Può trattarsi di singoli episodi oppure di periodi di tempo che hanno generato una condizione difficile da affrontare, tanto difficile da farci scappare, da farci comportare in maniera per noi irriconoscibile oppure impossibile da mettere a fuoco, tanto da indurci a negarla perfino a noi stessi… Il percorso per liberarci dei nostri pesi è quello di farli rilasciare da quelle parti che sono state messe in quarantena, separate dalle altre connessioni nervose ma che riappaiono e ci sovrastano tutte le volte che qualcosa che viviamo ci riporta ‘implicitamente’, automaticamente a quanto è ancora bloccato nei circuiti nervosi e reconditi del nostro cervello. Sbloccare questi circuiti affinchè possano essere liberati e riaccolti nel torrente nervoso del presente e per il futuro è il nostro compito di psicotraumatologi.

Ott 11

Scritto da Dott. Armando Gabriele

Psicoterapeuta sistemico-relazionale, cognitivo-comportamentale, ipnosi, schema therapy, emdr. Esperto in disturbi psicosomatici, disturbi post-traumatici da stress, disturbi di personalità.  

Studi in Orbassano, Asti, Torino

 

Le persone gravemente traumatizzate spesso perdono in certi momenti parzialmente la loro capacità di essere persone, caratterizzate dalle proprie qualità caratteristiche e valori di riferimento, poiché la destabilizzazione emotiva (definita l’ombra dello tsunami dallo psichiatra americano Philip Bromberg) è talmente forte da travolgerli (come se si venisse sbalzati da una tavola da surf) da farli poi sentire dopo la fase dissociativa (spesso caratterizzata da stati di depersonalizzazione o derealizzazione) in balia di forze interne non controllabili.

Le strategie che il sistema psichico imposta di default vengono chiamate strategie o risposte di sopravvivenza. Si tratta di 5 tipologie...

Ott 11

Scritto da Dott. Armando Gabriele

Psicoterapeuta sistemico-relazionale, cognitivo-comportamentale, ipnosi, schema therapy, emdr. Esperto in disturbi psicosomatici, disturbi post-traumatici da stress, disturbi di personalità.  

Studi in Orbassano, Asti, Torino

 

La dissociazione è un meccanismo attraverso il quale si sconnette il normale funzionamento di percezione di sé stessi e di ciò che ci circonda e lo sostituisce con l’innesco di una o più modalità tra quelle che contraddistinguono i disturbi di personalità.

E’ come se stessimo guidando la nostra autovettura e mentre cerchiamo di cambiare la marcia la frizione rimanesse incastrata in basso non permettendo di innestare alcuna marcia, né la precedente né la successiva. Nelle biciclette con due cambi a volte la catena stessa si stacca dai denti in cui si innesta quando inseriamo due cambi poco compatibili (per esempio uno adatto per la salita e uno per la discesa). Fuor di metafora, quando accade qualcosa che ci procura un senso di sconcerto perché non... 

Ott 11

Scritto da Dott. Armando Gabriele

Psicoterapeuta sistemico-relazionale, cognitivo-comportamentale. Esperto in disturbi psicosomatici, disturbi post-traumatici da stress, disturbi di personalità.  Tecniche: ipnosi clinica, schema therapy, emdr.

Studi in Orbassano, Asti, Torino

 

Bisogna spiegare al paziente che finché le sue parti traumatizzate avranno un grosso controllo sulle  esperienze che va a fare durante la giornata funzionerà in maniera limitata, più da individuo che la persona. Questo succede poiché il sistema sta rinunciando alla propria funzione della sensibilità. La sensibilità della persona deriva da un apparato sensitivo complesso che riceve informazioni dai cinque sensi fisici, dalla cenestesi (che rileva l’attività dei visceri interni e la loro attività vegetativa, sintesi delle sensazioni propriocettive e di movimento).

Ott 11

Scritto da Dott. Armando Gabriele

Psicoterapeuta sistemico-relazionale, cognitivo-comportamentale. Esperto in disturbi psicosomatici, disturbi post-traumatici da stress, disturbi di personalità.  Tecniche: ipnosi clinica, schema therapy, emdr.

Studi in Orbassano, Asti, Torino  

 

Ogni persona ha potenzialmente appreso ad attivare molte parti impulsive e reattive, in base a precedenti esperienze nelle quali ognuna di esse si era già innescata in un momento diverso della nostra vita. Ogni parte verrà ad essere cancellata e superata tutte le volte che effettueremo una scelta, un comportamento o un atteggiamento congruente rispetto a quel tipo di situazione, o tutte le volte che ci sentiremo in sicurezza e a nostro agio in quel tipo di situazione, per cui le parti così come vengono a costruirsi verranno anche a risolversi,  rilasciando i loro pesi nel momento in cui nella stessa situazione o nello stesso tipo di situazione verrà ad essere vissuta una sensazione diversa o un comportamento o atteggiamento diverso e più adeguato.

Ott 11

Scritto da Dott. Armando Gabriele

Psicoterapeuta sistemico-relazionale, cognitivo-comportamentale. Esperto in disturbi psicosomatici, disturbi post-traumatici da stress, disturbi di personalità.  Tecniche: ipnosi clinica, schema therapy, emdr.

Studi in Orbassano, Asti, Torino

 

Gli impulsi emotivi (cosi come le varie manifestazioni psicologiche) hanno spesso un intento protettivo e tuttavia tendono a sovrastare il funzionamento organizzato del  soggetto, che non riesce  così a riflettere, valutare correttamente la situazione ed a pensare ad una risposta attiva e proattiva. Attraverso l’impulso reagisce in modo stereotipato. Quando viviamo una situazione che non riusciamo a controllare o a gestire, di fronte alla pressione ad emettere una risposta opponiamo un impulso emotivo.

Si tratta dunque di una reazione che sostituisce il pensiero, la riflessione. E la capacità di valutazione dei pro e contro,

Ott 11

Scritto da Dott. Armando Gabriele

Psicoterapeuta sistemico-relazionale, cognitivo-comportamentale. Psicosomatica e disturbi post-traumatici da stress. Esperto in ipnosi clinica, schema therapy, emdr.

Studi in Orbassano, Asti, Torino

 

 Il soggetto traumatizzato, specie se affetto da un disturbo di personalità, manifesta un funzionamento del Sé compromesso nel senso che viene interrotto solo in occasione di situazioni o eventi che rievocano direttamente o indirettamente il trauma (nel disturbo post-traumatico da stress detto semplice) oppure nel caso di trauma complesso l’accesso è inibito dalla personalità adulta adattiva (chiamata altrimenti A.n.p., personalità apparentemente normale) che guida l’individuo respingendo l’ausilio del sé. Perché la personalità evita il sé identitario? Poiché ritiene che quel sé si sia fermato e bloccato al tempo del trauma e dunque è inservibile e non più in grado di funzionare in modo utile al presente del soggetto. Così facendo tuttavia, tutte le volte che riemerge una situazione potenzialmente traumatogena, l’Anp si fa spesso sovrastare dalle parti protettrici del sé traumatizzato che attraverso il meccanismo dissociativo si sovrappongono intervenendo finché non ripercepiscono il ritorno ad una situazione di sicurezza tale da lasciare nuovamente spazio alla guida da parte della A.n.p..

 

Ott 11

Scritto da Dott. Armando Gabriele

Psicoterapeuta sistemico-relazionale, cognitivista, ipnosi clinica e schema therapy

Studi in Orbassano, Asti, Torino. 

 

Rispetto ad altre situazioni che il soggetto vive in maniera ‘normale’ possono svilupparsi altre modalità di percezione e comportamento (chiamate appunto parti emotive dissociate) formatesi nei momenti della sua vita vissuti come traumatizzanti. Le diverse parti possono alternarsi tra loro qualora le situazioni che portano alla destabilizzazione psichica  siano state fra loro di differente origine (per es. il rapporto con il padre per un verso ed il rapporto con il fratello con l’altro) e comportino atteggiamenti difensivi di tipo diverso. In questo caso si costruirà una ‘sindrome’ dissociativa, che disattiva il sistema psichico interno e lo frammenta e gestisce con modalità reattive diverse che di norma si alternano ogni qualvolta l’equilibrio psichico viene perturbato da stimoli che il sistema non riesce a gestire, dissociandosi.

 

Ott 11

 

Scritto dal Dott. Armando Gabriele

Psicoterapeuta sistemico-relazionale, cognitivo-comportamentale, ipnosi, schema therapy, emdr. Esperto in disturbi psicosomatici, disturbi post-traumatici da stress, disturbi di personalità. 

Studi in Orbassano, Asti, Torino

 

Mentre i traumi semplici sono  insorti in maniera episodica e comunque durante la vita del soggetto, i traumi dello sviluppo, meglio identificati come traumi complessi, si formano nel corso degli anni di crescita del bambino e poi durante l’adolescenza, molto influenzati dal contesto educativo ricevuto in famiglia. I traumi dello sviluppo possono persistere nella vita del soggetto e peggiorare con il tempo fino ad esitare in organizzazioni oppure in disturbi di personalità. 

Set 16

Scritto dal Dott. Armando Gabriele

Psicoterapeuta sistemico-relazionale, cognitivo-comportamentale, ipnosi, schema therapy, emdr.

Esperto in disturbi psicosomatici, disturbi post-traumatici da stress, disturbi di personalità. 

Studi in Orbassano, Asti, Torino

 

La nostra è un’epoca di rapporti e comunicazioni in parte virtuali, che di presenza. Le prime sono caratterizzate da scritti rapidi, incisivi,  brevi, ‘accorciati’, i secondi esaltano la ri-conoscenza e il ri-conoscimento visivo e l’espressione visuale, il sorriso, l’intonazione, la prosodia, il contatto fisico, attraverso l’abbraccio e i baci, con comunicazioni molto più prolungate. Due forme molto diverse e complementari.

Grazie al covid ci è stato imposto di rinunciare al secondo tipo di comunicazione, in favore di una comunicazione sempre più virtuale, con imposizione del DISTANZIAMENTO e del divieto di CONTATTO FISICO.

Il contatto fisico per i ragazzi contrassegna il rapporto di STATUS, per capire chi è più forte, ma anche la DISTANZA EMOTIVA fra le persone, quanto l’altro mi tema (fisicamente ma anche psicologicamente). Il dover tenere l’altro a distanza per un bambino o ragazzo non ha un senso compiuto.

La fisicità ... 

Mag 19

Scritto dal Dott. Armando Gabriele

Psicoterapeuta sistemico-relazionale, cognitivo-comportamentale, ipnosi, schema therapy, emdr. Esperto in disturbi psicosomatici, disturbi post-traumatici da stress, disturbi di personalità. 

Studi in: Orbassano, Asti, Torino

 

Quando succede qualcosa che non ci aspettavamo questo ci crea curiosità, che nel caso in cui la situazione ci appaia benevola o gestibile, controllabile, è un risvolto che si rivela positivo, ci fa stare bene e anzi ci motiva a saperne e capirne di più, cercare soluzioni più ingegnose o più pertinenti, più utili. Ma se più che curiosità ci crea interesse nel senso di preoccupazione, le cose sono molto diverse. Allora entriamo... in Allarme.

Save
Cookies user preferences
We use cookies to ensure you to get the best experience on our website. If you decline the use of cookies, this website may not function as expected.
Accept all
Decline all
Leggi l\'informativa
Functional
Tools used to give you more features when navigating on the website, this can include social sharing.
AddThis
Accetto
Non accetto
Analytics
Tools used to analyze the data to measure the effectiveness of a website and to understand how it works.
Google Analytics
Accetto
Non accetto
Di base
Cookie funzionali
Accetto
Non accetto