L'ALLARME

L'ALLARME

Mag 19

Quando succede qualcosa che non ci aspettavamo questo ci crea curiosità, che nel caso in cui la situazione ci appaia benevola o gestibile, controllabile, è un risvolto che si rivela positivo, ci fa stare bene e anzi ci motiva a saperne e capirne di più, cercare soluzioni più ingegnose o più pertinenti, più utili. Ma se più che curiosità ci crea interesse nel senso di preoccupazione, le cose sono molto diverse. Allora entriamo... in Allarme.

Una situazione ci preoccupa quando non siamo in grado di prevederne l’esito, di capirla in tutto o in parte e in tutti i risvolti possibili. Ci preoccupa perché potrebbe crearci uno svantaggio, portarci a comportamenti di evitamento oppure pre-occuparci appunto dei possibili passaggi successivi.

La preoccupazione crea allarme perché è più che mera occupazione, in cui metto in atto strategie e comportamenti volti alla risoluzione di un problema o di un impegno sapendo cosa come e quando farla. Ma se non ho chiari questi punti inizio a dubitare e poi col tempo disperare (qualora appurassi di non sapere come fare) di risolvere.

Ecco che la preoccupazione crea un allarme. E l’allarme cos’è? Un momento episodico o prolungato in cui dò priorità alla ricerca di una o più soluzioni.

Quando siamo in allarme, il nostro sistema biologico che in stato di riposo si mette in stand-by, ovvero entra in uno stato di equilibrio omeostatico di base (Default Mode Network), viene sovvertito. La mente e il cervello mettono il corpo sulla difensiva e lo predispongono a difendersi dalle situazioni in cui potremmo essere messi in teoria in discussione. Perché, vale pure la teoria? Certo. La pura possibilità che ciò possa accadere, che all’interno di una situazione una o più persone (o la situazione stessa) possano farmi sentire in difficoltà, farmi vergognare, o formularmi critiche oppure mettermi in discussione, richiede che io sappia come reagire. Il mio senso di ‘confort’, di sicurezza, di autostima e di valore personale vanno difesi ad ogni costo. Questo mi porta a preoccuparmi. La preoccupazione sarà l’oggetto della prossima pillola.

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