Trauma Recovery

Trauma Recovery

Cos’è un trauma? Un film dell’orrore? Un incubo? Un brutto ricordo? A volte è un episodio o momento di vita che a ricordarlo ci terrorizza ancora; ancora più spesso è qualcosa che ci ha cambiato la vita ma che non ci fa più alcun effetto, che ricordiamo a stento e ci sembra sepolto nel tempo o addirittura troviamo noioso. Ma che ci ha rovinato la vita… Dobbiamo proprio andare a rivangare tutto, o cercare il meglio di noi stessi? Diciamolo all’italiana anche se è più difficile: si chiama psicotraumatologia. Chi non ha vissuto dei momenti difficili che ci sono rimasti impressi nel cuore e nell’anima? Può trattarsi di singoli episodi oppure di periodi di tempo che hanno generato una condizione difficile da affrontare, tanto difficile da farci scappare, da farci comportare in maniera per noi irriconoscibile oppure impossibile da mettere a fuoco, tanto da indurci a negarla perfino a noi stessi… Il percorso per liberarci dei nostri pesi è quello di farli rilasciare da quelle parti che sono state messe in quarantena, separate dalle altre connessioni nervose ma che riappaiono e ci sovrastano tutte le volte che qualcosa che viviamo ci riporta ‘implicitamente’, automaticamente a quanto è ancora bloccato nei circuiti nervosi e reconditi del nostro cervello. Sbloccare questi circuiti affinchè possano essere liberati e riaccolti nel torrente nervoso del presente e per il futuro è il nostro compito di psicotraumatologi.

Scritto da Dott. Armando Gabriele

Psicoterapeuta sistemico-relazionale, cognitivo-comportamentale, ipnosi, schema therapy, emdr. Esperto in disturbi psicosomatici, disturbi post-traumatici da stress, disturbi di personalità.  

Studi in Orbassano, Asti, Torino

 

DISSOCIAZIONE PSICHICA, DISTURBO DISSOCIATIVO DELL’IDENTITA’, DISTURBO DI PERSONALITA’ MULTIPLA

La dissociazione è un meccanismo attraverso il quale si sconnette il normale funzionamento di percezione di sé stessi e di ciò che ci circonda e lo sostituisce con l’innesco di una o più modalità tra quelle che contraddistinguono i disturbi di personalità.

E’ come se stessimo guidando la nostra autovettura e mentre cerchiamo di cambiare la marcia la frizione rimanesse incastrata in basso non permettendo di innestare alcuna marcia, né la precedente né la successiva. Nelle biciclette con due cambi a volte la catena stessa si stacca dai denti in cui si innesta quando inseriamo due cambi poco compatibili (per esempio uno adatto per la salita e uno per la discesa). Fuor di metafora, quando accade qualcosa che ci procura un senso di sconcerto perché non... 

Scritto da Dott. Armando Gabriele

Psicoterapeuta sistemico-relazionale, cognitivo-comportamentale. Esperto in disturbi psicosomatici, disturbi post-traumatici da stress, disturbi di personalità.  Tecniche: ipnosi clinica, schema therapy, emdr.

Studi in Orbassano, Asti, Torino

 

LE PARTI IMPULSIVE DEL SOGGETTO TRAUMATIZZATO

Ogni persona ha potenzialmente appreso ad attivare molte parti impulsive e reattive, in base a precedenti esperienze nelle quali ognuna di esse si era già innescata in un momento diverso della nostra vita. Ogni parte verrà ad essere cancellata e superata tutte le volte che effettueremo una scelta, un comportamento o un atteggiamento congruente rispetto a quel tipo di situazione, o tutte le volte che ci sentiremo in sicurezza e a nostro agio in quel tipo di situazione, per cui le parti così come vengono a costruirsi verranno anche a risolversi,  rilasciando i loro pesi nel momento in cui nella stessa situazione o nello stesso tipo di situazione verrà ad essere vissuta una sensazione diversa o un comportamento o atteggiamento diverso e più adeguato.

In termini più semplici, tutte le volte che non sappiamo fronteggiare una situazione o sentiamo delle sensazioni avverse ci rifugiamo in ‘corner’, un ‘piano b’ di reattività che emette risposte stereotipate in grado di sovrapporsi, costituendo una risposta tampone rispetto a quelle che non riusciamo ad effettuare in maniera più ponderata, riflessiva e dunque adeguata.

Se non riusciamo invece ad agire un comportamento più funzionale, tale inibizione (per es. attraverso il silenzio, o il cambiamento di discorso o attraverso un atteggiamento sottomesso) produce l’accesso anche fisico delle parti in zone di tensione e ristagno dell’energia, che verrà inibita e dunque non scaricata attraverso l’apparato verbale o motorio, con la possibilità di produrre blocchi emotivi e/o dolori nelle parti fisiche riceventi. ​

Quando non si verifica un disturbo emotivo ma un sintomo organico, il soggetto si disconnette dalla possibilità di sentirsi responsabile e dunque dal sentire le sensazioni negative di sé o ancora percepire la propria incapacità ad affrontare la situazione e dunque non si accorge di esserne rimasto traumatizzato. Dunque i sintomi non verranno collegati alle motivazioni che li hanno originati. Recuperare le proprie qualità personali contribuisce invece a risolvere il conflitto, poiché saranno cercate e spesso trovate risposte più funzionali e proattive che il soggetto nel presente ormai possiede, pur non possedendole al momento passato del trauma, spesso avvenuto molto tempo prima.

Scritto da Dott. Armando Gabriele

Psicoterapeuta sistemico-relazionale, cognitivo-comportamentale. Psicosomatica e disturbi post-traumatici da stress. Esperto in ipnosi clinica, schema therapy, emdr.

Studi in Orbassano, Asti, Torino

 

TRAUMI E REINTEGRO DEL SE’

 Il soggetto traumatizzato, specie se affetto da un disturbo di personalità, manifesta un funzionamento del Sé compromesso nel senso che viene interrotto solo in occasione di situazioni o eventi che rievocano direttamente o indirettamente il trauma (nel disturbo post-traumatico da stress detto semplice) oppure nel caso di trauma complesso l’accesso è inibito dalla personalità adulta adattiva (chiamata altrimenti A.n.p., personalità apparentemente normale) che guida l’individuo respingendo l’ausilio del sé. Perché la personalità evita il sé identitario? Poiché ritiene che quel sé si sia fermato e bloccato al tempo del trauma e dunque è inservibile e non più in grado di funzionare in modo utile al presente del soggetto. Così facendo tuttavia, tutte le volte che riemerge una situazione potenzialmente traumatogena, l’Anp si fa spesso sovrastare dalle parti protettrici del sé traumatizzato che attraverso il meccanismo dissociativo si sovrappongono intervenendo finché non ripercepiscono il ritorno ad una situazione di sicurezza tale da lasciare nuovamente spazio alla guida da parte della A.n.p..

 

Scritto da Dott. Armando Gabriele

Psicoterapeuta sistemico-relazionale, cognitivista, ipnosi clinica e schema therapy

Studi in Orbassano, Asti, Torino.

Scritto da Dott. Armando Gabriele

Psicoterapeuta sistemico-relazionale e cognitivista; ipnosi e schema therapy

Spec. in Psicosomatica e Psicotraumatologia 

L'ALLARME

Mag 19

Quando succede qualcosa che non ci aspettavamo questo ci crea curiosità, che nel caso in cui la situazione ci appaia benevola o gestibile, controllabile, è un risvolto che si rivela positivo, ci fa stare bene e anzi ci motiva a saperne e capirne di più, cercare soluzioni più ingegnose o più pertinenti, più utili. Ma se più che curiosità ci crea interesse nel senso di preoccupazione, le cose sono molto diverse. Allora entriamo... in Allarme.

Cos’è un Trauma al tempo del Coronavirus? Viene da scriverlo con la C maiuscola, come se fosse un virus con la corona, un virus regale, più potente di tutto e di tutti. Qualcuno lo identifica come la vendetta della natura, che bistrattiamo tutti i giorni con le condotte dissennate di disprezzo verso il pianeta, la natura appunto. Ma questo coronavirus che immaginiamo gigantesco (pur essendo di fatto un ‘normale’ virus come molti altri che attraversano tutti gli anni il nostro organismo) che conseguenze psicologiche ed emotive porterà in noi?

Dopo quasi trent’anni di attività, di storie condivise con uomini, donne, coppie, famiglie, qualche volta  bambini da soli, sono ancora qui ad ascoltare più di prima. Perché ‘più’? Perché ascolto sempre meno con le orecchie e sempre più con la passione, l’anima, la curiosità. Ma soprattutto con il corpo; ascolto il corpo dell’altro, e provo a  ‘sentirne’ i movimenti e ne suggerisco altri, volontari e involontari.

Lavorando sulle malattie psicosomatiche ed aggiungendo considerazioni e tecniche sulla base dell’efficacia che avevano sui pazienti, ho notato che in psicotraumatologia molte delle metodologie che già impiegavo venivano anche qui utilizzate, trattando i postumi psicologici e psicopatologici derivanti da un sintomo particolare: il DISTURBO POST TRAUMATICO DA STRESS.

Di cosa si tratta? Il disturbo post traumatico da stress, o P.T.S.D., è un complesso di sintomi che insorge dopo l’esposizione, unica o continuata nel tempo, ad una certa situazione, che può diventare dunque a lungo andare anche una condizione di vita del soggetto.

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